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Gentile Signora,

In questa pagina sono riassunte le informazioni di base relative alla risonanza magnetica mammaria che Lei si accinge a fare.

E' un esame radiologico che non utilizza radiazioni ionizzanti.

E' indispensabile che Lei sappia immediatamente che non è un esame migliore degli altri per la scoperta di cancro mammario!.

Ha un suo ruolo, anche molto importante, se rispetta delle “indicazioni” all'esecuzione e spesso integra e completa le informazioni della mammografia ed ecografia.

La risonanza magnetica non è altro che un grosso magnete (calamita) generalmente a forma di grossa “ciambella”. Proprio le sue proprietà magnetiche controindicano l'esame in alcune persone.

CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE (la paziente non può fare l’esame)

  • Clip ferromagnetiche vascolari
  • Pace-maker cardiaco
  • Catetere di Swan-Ganz
  • Elettrodi endocorporei
  • Impianti cocleari in cui siano presenti elettrodi o piccoli magneti ad alto campo o bobine RF
  • Protesi stapediali metalliche
  • Connettori metallici di shunt ventricolo-peritoneale
  • Filtri vascolari, stent vascolari metallici entro 6 settimane dall'impianto e spirali metalliche
  • Dispositivi endocorporei ad attivazione magnetica o elettrica (neurostimolatori, stimolatori di crescita ossea, pompe per infusione continua di farmaci, sfinteri ed impianti oculari magnetici)
  • Protesi del cristallino con anse di titanio o platino
  • Corpi estranei ferromagnetici in sede nobile (intracranica, endoculare o vascolare)


CONTROINDICAZIONI RELATIVE (la paziente può fare l’esame solo se a conoscenza degli eventuali rischi)

  • Gravidanza (soprattutto nel primo trimestre)
  • Turbe della termoregolazione
  • Protesi valvolari cardiache
  • Clip metalliche non vascolari
  • Corpi estranei ferromagnetici in sede non nobile
  • Peso superiore a 135 Kg (preferibile eseguire l'esame con RM "aperta")


CONDIZIONI LIMITANTI (la paziente può fare l’esame ma il risultato può essere non ottimale)

  • Protesi o dispositivi metallici non suscettibili di significativi effetti magneto-meccanici o termici, ma che creino artefatti sulle immagini o che impediscano una perfetta immobilità del paziente.
  • Piccole particelle metalliche provenienti da strumenti chirurgici
  • Fili metallici di sutura post-craniotomia o post-sternotomia
  • Dispositivi intra-uterini (spirale) ferromagnetici
  • Prodotti cosmetici per ciglia
  • Movimenti involontari patologici
  • Problemi di natura psichica (ansia, claustrofobia, psicosi)
  • Impossibilità di mantenere la prolungata posizione (es. per problemi cardio-respiratori o a deformità rachidee)
  • Pazienti non collaboranti


Proprio per questi motivi prima dell'esecuzione dell'esame Le sarà sottoposto un questionario che dovrà poi firmare per l'autorizzazione (consenso informato).

L'esame può essere effettuato senza e con mezzo di contrasto (diverso da quello utilizzato dalla TAC) detto “paramagnetico” che sarà iniettato endovena durante l'esecuzione. Il mezzo di contrasto ha controindicazioni e reazioni avverse.

CONTROINDICAZIONI E PRECAUZIONI D'USO (situazioni nella quali non deve essere somministrato o somministrato con particolare cautela)

  • Gravidanza
  • Allattamento: anche se non esistono informazioni del tutto certe sembra che il mezzo di contrasto venga eliminato nel latte materno ed è pertanto consigliabile sospendere l'allattamento per almeno 24 ore dopo la somministrazione
  • Allergie: (rinite , orticaria, allergia alimentare, allergia ai metalli, asma allergico, ipersensibilità ai mezzi di contrasto paramagnetici). Per tale motivo deve essere effettuata apposita terapia “desensibilizzante!” prima dell'esame.
  • Gravi disfunzioni renali
  •  

EFFETTI COLLATERALI E REAZIONI AVVERSE (Raramente il mezzo di contrasto può provocare le seguenti reazioni)

  • lievi (nausea, vomito e prurito)
  • moderate (orticaria, edema facciale e broncospasmo)
  • Rarissimamente si possono verificare reazioni severe (shock ipotensivo, edema polmonare, arresto cardio-respiratorio)

Proprio per questi motivi prima dell'esecuzione dell'esame Le sarà sottoposto un questionario che dovrà poi firmare per l'autorizzazione (consenso informato).

A Sua tutela l'esame viene eseguito con la presenza del Radiologo e dell'Anestesista!

L'esame viene svolto in posizione prona con le mammelle posizionate in particolari alloggiamenti predisposti. Durante l'esame sentirà dei rumori molto simili ad un continuo “martellare” con varie tonalità. E' importante che resti tranquilla e senza movimenti.

Nelle donne nel periodo fertile è consigliabile eseguire l'esame tra il 7° e 14° giorno del ciclo.

L'esame viene effettuato da personale Tecnico di Radiologia e viene successivamente “letto” ovvero interpretato dal Radiologo che è l'unica figura professionale abilitata ad esprimere un giudizio diagnostico.

Recentemente un gruppo di lavoro di esperti di vari settori hanno pubblicato le indicazioni all'esecuzione della risonanza magnetica mammaria:

 

  • Staging pre-operatorio: valutazione su lesione sospetta o maligna di eventuali altre localizzazioni sia nella stessa mammella ma in altro quadrante che nella mammella contro laterale, presenza di linfonodi sospetti ai cavi ascellari, infiltrazione del muscolo pettorale. La selezione delle donne che devono effettuare la risonanza prima dell'intervento è valutata dallo specialista.
  • Screening popolazione ad alto rischio: donne con elevata familiarità (vedi fattori di rischio). In particolare per le donne con alterazioni genetiche (vedi) e radioterapia. E' preferibile effettuare questo esame una volta l'anno ed in centri di alta specialità.
  • Valutazione risposta a terapia neo-adiuvante: molti tumori maligni sono molto grandi e necessitano, per effettuare un trattamento meno aggressivo, di essere ridotti come dimensioni da farmaci chemioterapici. La valutazione con risonanza prima di iniziare e dopo 1-2 cicli di chemioterapia ci fornisce indicazioni sulla riduzione della massa.
  • Pazienti operate di mastoplastica additiva o ricostruttiva: per la valutazione dello stato delle protesi mammarie non è necessario l'utilizzo del mezzo di contrasto. E' importante sapere che se l'esame viene effettuato senza mezzo di contrasto non risulta “diagnostico” per patologie eventualmente presenti in portatrici di protesi. Negli Stati Uniti si raccomanda (nelle pazienti con protesi) un esame di risonanza ogni due anni a partire dal terzo anno dall'intervento. Nei primi 10 anni dall'intervento chirurgico il rischio di rottura è del 31%; dopo i 10 anni diventa del 64%.
  • Ricerca di lesione primitiva occulta (CUP syndrome): è una particolare situazione in cui un esame cito/istologico ha evidenziato un cancro a carico di un linfonodo al cavo ascellare ma la mammografia ed ecografia risultano normali.
  • Recidiva locale: sospetto di ripresa della malattia con mammografia ed ecografia incerte e non è possibile eseguire (perchè non visibile) un prelievo citologico su guida mammografica ed ecografica.
  • Secrezione mammaria: è indicata solo se la secrezione è ematica monolaterale e da un solo orifizio del capezzolo.
  • Caratterizzazione di reperti equivoci all’imaging convenzionale (mammografia ed ecografia): non va mai eseguita se è possibile effettuare una diagnosi con prelievo cito/istologico. In casi selezionati si può eseguire con rilievo di microcalcificazioni ma deve essere preceduta o seguita da un esame “micro/istologico”.
  • Carcinoma infiammatorio: parziale indicazione nei casi di mastite (vedi) che non si risolvono dopo terapia ed in cui vi sia un sospetto di cancro.

 

Gentile Signora come ha potuto leggere la risonanza è un esame molto complesso quindi il consiglio è di contattare il “Radiologo Senologo” prima di effettuare l'esame.


Fonti di informazioni:

Charta Senologica (documento S.I.R.M); European Journal of Cancer: 46 (2010) 1296-1316

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